Mese: luglio 2015
Guarda “Lezione magistrale di Massimo Recalcati – Elogio del fallimento – 21/1/15” su YouTube
Sull’amicizia e di quel che di volta in volta ne rimane
Ho trovato un amico. Sì, insomma, un amico vero, di quelli che ci puoi parlare per ore e senti che ti ascolta davvero e che quando parla per ore, il tempo ti vola mentre lo stai ad ascoltare.
Mi pareva così, che sarebbe stato bello vedersi quando si poteva, e che anche trovare il tempo per vedersi era una cosa bella da fare.
A me piace l’idea di trovare il tempo per un amico, mi piace davvero.
È così raro trovarsi in immediata sintonia con un altro essere; è un evento, una cosa preziosissima, io trovo… o meglio, io ne sono certa.
Accade però che il valore che noi diamo alle esperienze è talmente soggettivo che non ci rendiamo conto di vivere l’altro in un mondo e in un modo che è solo nostro.
Occorre sempre tenerlo presente, questo.
L’altro magari nemmeno si è mai focalizzato sulla bellezza di un incontro che a noi sembra prezioso. O magari sì; è che non si può sapere. Al massimo lo si può provare a “sentire”.
È una questione di lunghezze d’onda cablate su frequenze diverse, presumo, troppo distanti, forse anche disarmoniche, a volte sufficientemente vicine, ma non per questo coincidenti, non so.
E ti capita di pensare che anche il senso di sintonia in un’amicizia può essere illusione.
E allora che cos’è che è reale, che rimane? Il sentimento, forse, l’emozione, l’esperienza bella. Non mi pare poco. E nemmeno mi pare il caso di inquinarli con quel vago senso di rimpianto che serpeggia sotto pelle quando qualcuno si allontana un po’, o anche per sempre. Accade.
Sì, insomma, mi tengo il meglio, visto che posso scegliere.
Il tempo allora smette di esistere.
Quello che è ora è tutto, e tutto non mi pare poco.
E come disse Forrest, su questa faccenda credo di non avere altro da aggiungere.
Per ora.
adesso è…
…il giorno della pioggia.
E non è solo pioggia, ma gioia di un’attesa sublime, finalmente soddisfatta!
Meraviglia,carezza,freschezza,rinascita,
stupore e nuova vita!
Grazie Universo!
Guarda “Prof. Massimo Recalcati – Riflessioni sulla bellezza e sulla crisi della scuola” su YouTube
IL DESIDERIO HA BISOGNO DI LIBERTÀ! QUANTO È VERO!
Guarda “”Se Tu Mi Dimentichi” di Pablo Neruda. Poesia letta da Ferruccio Amendola” su YouTube
Lo si sente ancora, l’infinito… da qualche parte dentro… solo non ci si fa più caso
I poeti nel nostro paese esistono, ma pochi se ne ricordano e forse ancor meno sanno cosa fanno.
Nel nostro paese i poeti non possono ambire a diventare degli eroi nazionali, ad esempio, o dei personaggi di spicco che rappresentano il fulcro di pensiero di un intero paese; è proprio una roba impossibile, questa. Son relegati a microcosmi letterari, a piccole comunità frequentate da addetti ai lavori.
Qui non siamo in Russia, non siamo in Cile o in Argentina o in qualsiasi altro paese dove letteratura e cultura possono davvero ancora fare la differenza.
Siamo in un paese dove le menti si assopiscono fra un telegiornale e una lamentela, fra uno spot e una pennichella sul divano, fra uno yogurt senza grassi e la convinzione demotivante che “tanto niente cambierà mai”.
Parlo al telefono con presenze che mi danno il netto sentore stanco degli annoiati da se stessi, dall’accontentarsi di qualsiasi situazione che non richieda una vera e propria presa di posizione.
Siamo nel paese della routine amorfa, della vocazione alla mediocrità, siamo nella condizione del vittimistico “sto qui e aspetto che qualcosa prima o poi cambi”.
Non c’è davvero molta poesia in tutto questo, no davvero, perché la poesia è passione e bellezza e no, non la sento e non la vedo nei volti e nelle voci.
E davvero trovo sia un gran peccato
Quando mi rendo conto di questo mi viene voglia di mandare affanculo tutti gli anni di scuola che in tempi non poi cosi remoti mi hanno portata, come è accaduto a molti, a detestare la poesia e tutto ciò che ha a che fare con la poesia.
Poi mi viene voglia di ringraziare il caso, perché è stato per caso che mi sono innamorata per davvero, irrimediabilmente e perdutamente di un libro di poesie. È accaduto cosi,senza che me ne rendessi veramente conto, come accadono spesso le cose migliori nella vita, quelle che ti stupiscono fino a toglierti il fiato e che ti sollevano a qualche metro da terra,tanta è la gioia che ti lasciano nel cuore.
E a volte penso a quanto sia ingiusto che di questa gioia molti vengano privati, e mi chiedo, ma davvero siamo un paese di cervelli tanto spenti da non saperci più risvegliare?!!
Voglio dire, se questo colpo di fortuna è accaduto a me, che non è che sono un drago letterario, intendiamoci, mi chiedo, perché non può accadere a molti, moltissimi altri?!
Forse basterebbe smettere di farsi deprimere le esistenze dai telegiornali. Forse basterebbe spegnere per un po` di ore al giorno il televisore. Forse basterebbe questo… e magari, così, anche l’infinito lo potremmo guardare tutti, di nuovo e per davvero, senza doverci assopire come abbiamo fatto quando ce lo hanno presentato smorto e vuoto sui banchi di scuola. Perché l’infinito, ditemi, come fa ad essere smorto e vuoto?!! Non è semplicemente possibile!!! Pensateci! L’infinito è immenso,semmai…