E’ online il mio libro

Ho finalmente pubblicato il mio primo libro sulle erbe aromatiche e le piante officinali. Il titolo è STORIE SELVATICHE DI MAGHI,STREGHE E PIANTE MEDICINALI. E’ un manuale pratico corredato di alcuni racconti… una cosa un po’ fuori dagli schemi come prodotto editoriale, mi rendo conto, ma mi andava di farlo così. Spero venga apprezzato.

Trovate l’ebook a questo link ed a breve saranno disponibili anche le versioni cartacee, per chi avrà la curiosità di volerlo tenere fra le mani https://amzn.to/3AzMKtf . Non è ancora concretamente disponibile, ma lo si può prenotare a questo link, mentre il formato cartaceo arriverà a fra un paio di giorni.

Attualmente per me pubblicare non è un hobby, perché come forse qualcuno di voi saprà, non lavoro dall’ottobre 2021 e l’unica attività che mi dovrebbe fornire un reddito, seppur minimo (mi rendo conto dei limiti e delle difficoltà), attualmente è proprio questa. Sto lavorando al secondo volume, confidando che il primo possa essere apprezzato e vada bene.

In tal senso mi aiuterebbero moltissimo le recensioni (buone o cattive, non importa), perché darebbero visibilità al libro e mi permetterebbero di andare avanti con le nuove pubblicazioni e con l’auto formazione, ma sono ovviamente gradite soprattutto le critiche ed i consigli, perché ho bisogno di imparare e di migliorare, se ne avrete la pazienza. Per me questo è un mondo nuovo, un lavoro nuovo e io so che fra di voi c’è gente che ha competenze eccelse ed esperienza di lunga data in tal senso.

Ho cercato di fare un prodotto di qualità e penso di averlo curato con tutto l’impegno che potevo metterci; è però il mio primo lavoro e non pretendo che sia perfetto. Migliorerò, confido; io ce la sto mettendo tutta. In fin dei conti penso di aver fatto qualcosa di buono, ma lascio a chi vorrà vedere di che si tratta, l’ardua sentenza. Il giudizio non spetta a me.

Non ho potuto pubblicare le illustrazioni come avevo anticipato per questioni economiche e questo mi spiace, perché ci avevo lavorato tanto; confido di poterle pubblicare con i lavori futuri, se questo primo libro va bene. E spero vivamente che vada bene, perché son tempi duri questi, ma non mi spavento e non mi preoccupo, perché son due attività dannose che non servono a nulla. 🙂

Mi rendo conto che puntare su un settore che nel nostro paese non va bene, perché nessuno più legge, è rischioso e forse anche un bel po’ folle, ma io devo fare un po’ quello che sento e seguire quel che mi detta il cuore. Vada come vada, per me è stato un vero piacere scrivere questo volume ed è un gran piacere anche scrivere il volume che sto preparando adesso. Comunque sia, il piacere e la soddisfazione che ho provato a scriverlo, non me le toglierà nessuno.

Ho passato davvero del bel tempo su questo lavoro, nonostante il periodo non proprio facile, e sono comunque grata già da ora per come sono andati questi mesi di ricerca e auto formazione per fare qualcosa di nuovo e possibilmente utile per me stessa e per il prossimo. Sono felice di potervelo proporre. A tutti coloro che avranno la curiosità di vedere “che cosa ho combinato”, auguro una buona lettura.

E’ online il mio libro

Ho finalmente pubblicato il mio primo libro sulle erbe aromatiche e le piante officinali. Il titolo è STORIE SELVATICHE DI MAGHI,STREGHE E PIANTE MEDICINALI. E’ un manuale pratico corredato di alcuni racconti… una cosa un po’ fuori dagli schemi come prodotto editoriale, mi rendo conto, ma mi andava di farlo così. Spero venga apprezzato.

Trovate l’ebook a questo link ed a breve saranno disponibili anche le versioni cartacee, per chi avrà la curiosità di volerlo tenere fra le mani https://amzn.to/3AzMKtf . Non è ancora concretamente disponibile, ma lo si può prenotare a questo link, mentre il formato cartaceo arriverà a fra un paio di giorni.

Attualmente per me pubblicare non è un hobby, perché come forse qualcuno di voi saprà, non lavoro dall’ottobre 2021 e l’unica attività che mi dovrebbe fornire un reddito, seppur minimo (mi rendo conto dei limiti e delle difficoltà), attualmente è proprio questa. Sto lavorando al secondo volume, confidando che il primo possa essere apprezzato e vada bene.

In tal senso mi aiuterebbero moltissimo le recensioni (buone o cattive, non importa), perché darebbero visibilità al libro e mi permetterebbero di andare avanti con le nuove pubblicazioni e con l’auto formazione, ma sono ovviamente gradite soprattutto le critiche ed i consigli, perché ho bisogno di imparare e di migliorare, se ne avrete la pazienza. Per me questo è un mondo nuovo, un lavoro nuovo e io so che fra di voi c’è gente che ha competenze eccelse ed esperienza di lunga data in tal senso.

Ho cercato di fare un prodotto di qualità e penso di averlo curato con tutto l’impegno che potevo metterci; è però il mio primo lavoro e non pretendo che sia perfetto. Migliorerò, confido; io ce la sto mettendo tutta. In fin dei conti penso di aver fatto qualcosa di buono, ma lascio a chi vorrà vedere di che si tratta, l’ardua sentenza. Il giudizio non spetta a me.

Non ho potuto pubblicare le illustrazioni come avevo anticipato per questioni economiche e questo mi spiace, perché ci avevo lavorato tanto; confido di poterle pubblicare con i lavori futuri, se questo primo libro va bene. E spero vivamente che vada bene, perché son tempi duri questi, ma non mi spavento e non mi preoccupo, perché son due attività dannose che non servono a nulla. 🙂

Mi rendo conto che puntare su un settore che nel nostro paese non va bene, perché nessuno più legge, è rischioso e forse anche un bel po’ folle, ma io devo fare un po’ quello che sento e seguire quel che mi detta il cuore. Vada come vada, per me è stato un vero piacere scrivere questo volume ed è un gran piacere anche scrivere il volume che sto preparando adesso. Comunque sia, il piacere e la soddisfazione che ho provato a scriverlo, non me le toglierà nessuno.

Ho passato davvero del bel tempo su questo lavoro, nonostante il periodo non proprio facile, e sono comunque grata già da ora per come sono andati questi mesi di ricerca e auto formazione per fare qualcosa di nuovo e possibilmente utile per me stessa e per il prossimo. Sono felice di potervelo proporre. A tutti coloro che avranno la curiosità di vedere “che cosa ho combinato”, auguro una buona lettura.

Le erbe selvatiche mi hanno salvato la vita

Non sto esagerando; a me le erbe selvatiche hanno salvato la vita, perché funziona così, a volte: tu ti appassioni a qualcosa proprio quando stai per toccare il fondo; poi quella passione ti permette di darti una piccola spinta e piano, piano ti vedi risalire, per riprendere lentamente in mano le cose essenziali che negli anni avevi disimparato a focalizzare; sono le stesse cose, gli stessi dettagli spesso imperscrutabili che alla fin, fine fanno davvero la differenza. E ti salvi, per ricominciare a vivere.

Penso che molta gente oggi si lascia morire perché non ha più passioni, o non le ha mai avute, o non le ha mai conosciute perché era distratta da altro. Ebbene, le erbe selvatiche possono salvare la vita a qualcuno e io ne ho le prove; e non sono efficaci in questo solo come una passione che fa rinsavire un’animo spento, ma anche come un concreto aiuto per la salute del corpo, oltre che dello spirito. Le erbe, le piante in generale sono un mistero, un mondo magico che mi ha sempre lasciata senza fiato, perché si rivela ogni volta strabiliante e incredibile!

Mi cadde una foglia d’acero in mano tanto tempo fa; ero un’adolescente spaventata e incerta. Mi trovavo in un prato a lavorare il fieno. Ero concentrata sul lavoro, immersa nei miei dubbi, nelle mie paure. La vidi scendere a una decina di centimetri dai miei occhi e l’afferrai per il picciolo con due dita; era strano, perché avevo le mani occupate dagli attrezzi da lavoro, eppure riuscii ad afferrarla. Un gesto istintivo. Accadde così, come in una scena a rallentatore, come se fosse stato un gesto scontato e invece la precisione e la sincronicità con le quali avvenne il tutto, mi resi conto che furono qualcosa di assolutamente improbabile. No non era scontato che si potesse verificare una cosa simile, mi dissi. Eppure avvenne così. Osservai quella foglia a lungo, guardai in alto e mi chiesi da dove venisse, visto che non mi trovavo ai piedi di un acero; ero nel bel mezzo di un grande prato.

Era verde, fresca, con il picciolo rossiccio. Perfetta. Combaciava fino al millimetro con il palmo della mia mano sinistra. Era estate, non avrebbero dovuto cadere le foglie fresche in quella stagione e non c’era vento. Mi chiesi il perché accadde. Io mi chiedo sempre il perché; sempre. Ma non capii, non ero pronta per capire, ancora. Ma la cosa mi emozionò e non mi dimenticai mai più di quella foglia. Non la conservai, perché non sapevo dove metterla e dovevo lavorare; mia madre non era molto felice dei miei momenti di “imbambolamento” come li chiamavano in famiglia, soprattutto se c’era da lavorare.

In seguito decisi di dare un significato a quella foglia; decisi che significava che io dovevo fare un lavoro che avesse a che fare con le piante, con i boschi. Decisi che avrei fatto un lavoro nei boschi, e fu così per venti lunghi anni, ma questa è un’altra storia.

Oggi ho smesso di fare quel lavoro, perché mi stava spegnendo e non ero più una persona libera. Oggi invece frequento i boschi quotidianamente da persona libera e mi viene il dubbio che quella foglia volesse dirmi solo questo; “non allontanarti dai boschi”. Non era necessario lavorarci; bastava frequentarli come faccio adesso e mi sarei sentita felice. Infatti se c’è un luogo dove sto sempre bene è proprio nei boschi, o in cima a una montagna. Sempre, anche nei momenti peggiori, io lì riesco a stare bene. L’ho scoperto dopo anni, che quella foglia voleva dirmi solo questo. A volte le cose più ovvie e semplici sono le ultime che vediamo. Le erbe selvatiche ci insegnano questo; a vedere esattamente quello di cui abbiamo bisogno e di volta, in volta capire che strade prendere. E’ così che ci salvano la vita.

Un mese fa ero sdraiata in un prato dove crescevano i tarassachi e le orchidee selvatiche e con la coda dell’occhio osservavo un cardo mariano rimasto in piedi, secco e sgraziato, reduce da un inverno che non lo aveva prostrato a terra. Il cardo mariano, se non lo sapete, è una di quelle piante che davvero può salvarci la vita. E questa storia, ve la racconto sicuramente, ma un’altra volta.