Le driadi dei boschi

Lascio anche qui questo articolo che ho scritto per Storieselvatiche, perché parla di argomenti che stanno benissimo su questo blog, nato tanti anni fa per parlare di Bellezza e di Boschi. Spero vi piaccia. 🌻💛

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Le driadi sono delle ninfe che abitano nei boschi. Ci sono, sono ancora presenti, ovviamente, anche se noi non le sappiamo più vedere, perché crediamo solo nella scienzah del “finché non vedo, non credo”. Eppure accendiamo le lamapadine nelle nostre case tutti i giorni e l’elettricità non sappiamo ancora vederla, tranne quando fa luce. Eppure abbiamo i cellulari con il wifi, ma le onde elettromagnetiche nessuno le ha mai viste, anche se tutti sanno che ci sono.

Esattamente come le driadi. 😁 Anche loro nessuno le vede, ma credetemi, ci sono!! 😉 Il concetto del “se non vedo non credo” è un grosso limite per questa umanità malata di razionalismo e nozionismo scientifico; la Natura funziona in modo inverso, ovvero secondo l’assunto che

“SOLO se credi, allora puoi vedere”. Perché la Natura, un minimo di fiducia la chiede per elargire la sua Conoscenza. E sennò si resta ignoranti e basta…

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Il blog dell’Infinito

UN nuovo post di un dei blog più interessanti che io abbia letto. 🙂

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Ripubblico uno degli articoli più interessanti che io abbia letto negli ultimi tempi e vi invito, se già non lo avete fatto, di andare a leggere anche gli altri articoli di questo blog; il lavoro di Allegra Costantini è immenso, preciso e mirabile. Una vera fonte di informazioni e Conoscenza che aprono la mente e il cuore. Per gli appassionati di Arte, Musica, di Vera Scienza e delle cose della Natura, auguro buona lettura.

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Boschi e poesie

Vi lascio questo post da Storieselvatiche, perché riprende un po’ il filone che avevo seguito qui su quest blog tempo fa, in merito alla poesia. Spero vi faccia piacere. Un caro saluto a tutti.

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Per la rubrica, “La poesia selvatica del sabato”

ASCOLTA IL TESTO SUL PODCAST DI STORIESELVATICHE MOTIVAZIONALI

L’ “Attimo fuggente”, forse l’ho già detto in uno dei mie post, è stato il film che mi ha cambiato la vita; non sto esagerando, non sto scherzando. Avevo 19-20 anni, più o meno, una vita già organizzata, un lavoro nel ristorante di famiglia, aperto con immani sacrifici da parte dei miei genitori pur di dare un mestiere sicuro in mano ai figli.

Peccato che a me, di fare quel lavoro non interessava per niente, perché proprio non mi piaceva, perché non era per me… e io lo sapevo, ma fingevo, mi sforzavo terribilmente. MI spaventava l’idea di dover rimanere chiusa in una cucina per tutta la vita!! Non potevo pensarci, ma stava succedendo! MI sentivo in trappola; non so se avete presente la sensazione. Ho sempre avuto la smania di andarmene lontano, da…

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Pensa che ti pensa…

Vi lascio l’ultimo post della settimana di Storie Selvatiche. E buona domenica. 🙂

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Il pensiero questo sconosciuto, è in realtà la fonte del potere della specie umana, nel bene e nel male. Se noi siamo energia, anche ciò che produciamo è energia, compresi i nostri pensieri; in realtà, i nostri pensieri hanno un potere energetico che nemmeno ci possiamo immaginare.

Il pensiero fa parte delle energie invisibili dell’individuo, e insieme alle energie spirituali, e anche per queste ultime, l’unico modo che queste hanno di manifestarsi è attraverso il processo del pensiero. Il ragionamento, le domande, le speculazioni matematiche, la filosofia, sono tutti processi spirituali.

Il pensiero mette in moto il tessuto del cervello; modifica nervi e muscoli e un unico pensiero modifica fisicamente questi tessuti. Anche in questo modo si può dire che lo spirito agisce direttamente sulla materia. Assunta questa come una verità scientifica, si può dire che bastano diversi pensieri per modificare completamente l’assetto fisiologico di una persona. E questo significa…

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La guida con i punti base per capire cos’è la Ricchezza (e diventare ricchi).

Vi lascio il mio ultimo post pubblicato su http://www.storieselvatiche.com . Buon Primo Maggio a tutti.

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Bene, dopo le mie dissertazioni in merito a questioni legate alla povertà pubblicate nei post precedenti (argomento del quale non voglio più parlare), dedico a chiunque ha voglia di capire come funzionano le dinamiche legate alla potenziale creazione della propria Ricchezza, una piccola guida gratuita.

Non è un manuale completo, ma può far nascere qualche sano dubbio sul fatto che le difficoltà economiche sono sempre legate a come noi vediamo il mondo, e non necessariamente a delle responsabilità di altri.

Personalmente ho capito presto che tutto ciò che mi sono vissuta nel tempo in merito ai miei non indifferenti, e fortunatamente passati, problemi con il denaro, me lo sono creata da sola. Tutta farina del mio sacco!

E quando ho capito questo mi sono detta; beh, ma allora sono masochista, come minimo! E mi son detta anche che se è vero che io posso creare la mia povertà, è anche…

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La povertà non è un valore!!!

DAL SITO STORIESELVATICHE, PUBBLICO ANCHE QUI QUESTO POST. UN GRANDE ABBRACCIO A TUTTI.

In questi mesi io ho meditato molto sulla condizione di un sacco di gente che si trova in grandi e grandissime difficoltà economiche. Il periodo pandemico ha fatto stragi di bar, negozi, gelaterie, attività economiche e commerciali varie. Ditemi se anche voi come me, non conoscete almeno una persona che ha dovuto lasciare il lavoro, chiudere un’attività o emigrare per cercare risorse altrove. Io ne conosco fin troppi!

Conosco persone che già da prima facevano fatica ad arrivare a fine mese, ma ce la mettevano tutta; lavoravano magari poco, ma con passione, con dedizione e adesso? Adesso non lavorano più, alcuni da settimane, altri da mesi.

Ebbene, io vedo e ho visto tantissima sofferenza in questi mesi! Non se ne parla, perché i giornali devono parlare di orsi. C’è gente che ha speso tutti i risparmi per pagarsi le ultime bollette. E quando le avevano pagate, hanno dovuto comunque chiudere, perché non sono riusciti a far fronte ad altre spese.

Ho visto gente di 60 anni mettersi a piangere, perché non riescono più nemmeno a mantenere se stessi, non solo la famiglia; ho visto madri di famiglia che fanno tre lavori per mandare i figli a scuola; ho visto gente disoccupata di sessant’anni fare lavori in nero come pulire le scale dei condomini, o fare assistenza notturna a vecchi non autosufficienti; a volte per buon cuore, a volte per pochi euro.

E quando qualcuno mi dice che la povertà è un valore, io gli dico che sta dicendo una gran boiata!! La povertà è una malattia mentale e va debellata! Altro che valore! E chi la fa passare per qualcos’altro, o è molto ingenuo e in buona fede, o ha la coscienza sporca!! La povertà è una bestia famelica che si mangia tutto! Altro che valore. Si mangia gli affetti, si mangia la salute, si mangial a dignità, si mangia la serenità, la felicità di intere famiglie e la tranquillità d’animo di milioni di persone, la possibilità di relazionarsi.

Chi coltiva la povertà come un valore è colpevole delle sofferenze di un mucchio di gente!!! E se è un valore, mi si dimostri in che cosa ha valore, la povertà! Mi si dimostri in che cosa può essere di aiuto all’essere umano! A crescere, a rendersi consapevole?!! Balle!! Una persona che vive nell’indigenza e nella continua condizione di bisogno e di mancanza, non ha il tempo per crescere, per migliorarsi, per essere un vero Uomo o una vera Donna! Chi è povero, è solo un disperato e tale rimane.

La verità è che non c’è niente di buono nella povertà. Volete coltivarvi la povertà e l’umiltà? Allora scendete dai pedistalli da santini martiri e andate per le strade a vedere a che cosa porta la miseria! Uscite dalle sale di conferenze episcopali con conseguenti abbondanti buffet e andate a lavare i piedi dei mendicanti! Oppure smettetela di diffondere menzogne e dite le cose come stanno! La povertà è una piaga che va curata, eradicandola dalla società, dalla mente delle persone, il prima possibile.

Un essere umano non può riscattarsi se vive nell’indigenza. Non può evolvere, non può essere libero, non può essere se stesso, non può realizzare le proprie passioni, la propria missione! Non può crearsi relazioni che lo fanno crescere, migliorarsi, non può spostarsi, non può essere quello che è venuto ad essere, per se stesso e per gli altri. E chi coltiva la povertà come un valore, ripeto, ha la coscienza sporca, perché sorge il dubbio che ci sia dietro una volontà di controllo, di potere, di manipolazione!

E non mi importa se c’è chi ancora ha la mente malata e difende la povertà sulla base di dogmi più o meno religiosi; io parlo con la gente, vedo la disperazione nei loro occhi, la vera disperazione!!!

Quella stessa disperazione che a volte sfocia in una fine anticipata, in totale solitudine! I debiti, la paura, la vergogna, l’umiliazione!! Questo è la povertà. E se un tempo si usava la povertà per portare i disperati alla fede religiosa, oggi non funziona più nemmeno per fare questo; chiedetevi perché le chiese sono vuote! Chiedetevi perché la gente non ha più nulla in sè che richiami un minimo di sfera spirituale. Quindi smettiamola di raccontare palle, per cortesia! La povertà fa schifo; cominciamo a dire la verità se vogliamo cominciare a guarire, finalmente!

Ciao Guido

Pensavo che non avrei più pubblicato su questo blog, ma l’ottimo motivo per tornarci, c’è, eccome! Oggi una mail di Alessandra (Libri nella mente) mi ha gentilmente avvisata (e la ringrazio di cuore) di un fatto che mi ha lasciata davvero senza parole; ho saputo che Guido Sperandio, lo scrittore, pubblicitario e ineguagliabile e ironica presenza su questa piattaforma, non c’è più. Io non sono molto brava a gestire l’emotività e di solito lo faccio scrivendo. Non so se faccio bene, ma non trovo altro modo in questo momento.

È stato un vero colpo al cuore apprendere la notizia. Ho conosciuto Guido col blog Stileminimo, tanto tempo fa, e poi qui e per questo scrivo qui e… niente, sapere che non c’è più mi ha lasciata davvero incredula. A dimostrazione che quello che si può creare in termini di rapporti di stima e amicizia su una piattaforma di blog è reale e sincero. E’ stata davvero una notizia che mi ha spiazzato, perché con Guido c’è sempre stato uno scambio piacevolissimo e divertente, seppure non assiduo e continuativo. Il fatto che non lo si vedesse più postare non mi ha preoccupata, perché fra bloggher, lo sappiamo, ci sono i momenti di riflessione, anche lunghi a volte. Io stessa ho lasciato passare molti mesi, a volte, prima di riprendere a scrivere e ci sta che non ci sia una continuità.

Lui era uno che capiva le cose, perché le sapeva guardare in un modo speciale; in uno dei commenti mi disse che i miei boschi li conosceva bene, perché ci passava le estati anni fa, quando era giovane; in realtà io nemmeno sapevo quanti anni avesse oggi Guido e da come scriveva e da quel che pubblicava, gliene avrei dati al massimo 50; oggi ho scoperto che ne aveva un bel po’ in più. Incredibile!! A dimostrazione che allenare la creatività mantiene svegli e giovani! Lui non era mai accondiscendente e se una cosa non gli piaceva lo diceva e senza tanti fronzoli; e questo mi piaceva ed era il lato bello del suo carattere, oltre all’ironia e all’allegria che traspare dalle immagini che creava.

Quando mi disse dei boschi trentini, mi parlò del Lago di Serraia, dei giri lungo il Lago che faceva un tempo, della parte paludosa che, allora, occorreva attraversare con precauzione per non sprofondare. Si sentiva che gli mancavano le montagne e i boschi e io mi chiedevo perché non volesse ritornarci; beh, oggi ho capito il perché; l’età può essere un ostacolo non indifferente nei movimenti. C’era molta nostalgia nelle sue parole, ma non era certo uno che si lamentava, tutt’altro!

La nostalgia si legge anche nel suo ultimo post;

era un po’ come se la sua anima, non ce la facesse ad adeguarsi ai limiti imposti dalla realtà che probabilmente, nel suo caso, era incoerente con il suo sentire. E per quanti di noi, oggi, è così?! E Guido aveva presagito i tempi bui molto prima di altri, a dimostrazione che lui i fatti li sapeva leggere come pochi, senza illudersi e senza raccontarsela. Ne parlava spesso.

Era uno scrittore, Guido, di quelli veri; un bravo scrittore. Un creativo che sapeva giocare con le immagini e con i colori, con talento. Non si è mai fermato e ha creato fino alla fine e in questo è stato anche un grande esempio ed il suo lavoro rimane un riferimento. Per chi oggi si sente spento e privo di motivazione, uno come lui potrebbe essere davvero un faro da seguire, per non lasciarsi andare, per continuare a fare ciò per cui si è nati, fino alla fine e con passione, qualunque cosa accada, senza lamentarsi.

E di questo esempio, mio caro Guido, della pazienza, della tenacia e del tempo che mi hai dedicato con il nostro scambio di opinioni, di visione delle cose e della vita, ti sono enormemente grata! Farò il giro del lago in compagnia delle nostre chiacchiere, e magari ci troveremo lì nei boschi a parlar di montagne e di libri, se vorrai, da qualche parte, in qualche modo.

Ciao e ancora grazie per tutto Guido.

Elena

Per chi non lo conoscesse, questo è il link al suo blog. E questo è il link del suo vecchio blog.

STORIE SELVATICHE

Storie Selvatiche è il blog dove pubblico regolarmente da un po’ di tempo. Rimane aperto anche questo e gli altri miei blog, per ora, ma per ottimizzare un po’ il lavoro ed i tempi, attualmente e da un po’ di mesi a questa parte, aggiorno solo Storie Selvatiche. A tutti coloro che desiderano continuare a seguire quel che pubblico, lascio qui il link di Storie Selvatiche.

Buona lettura e un abbraccio a tutti. 🙂

E’ online il mio libro

Ho finalmente pubblicato il mio primo libro sulle erbe aromatiche e le piante officinali. Il titolo è STORIE SELVATICHE DI MAGHI,STREGHE E PIANTE MEDICINALI. E’ un manuale pratico corredato di alcuni racconti… una cosa un po’ fuori dagli schemi come prodotto editoriale, mi rendo conto, ma mi andava di farlo così. Spero venga apprezzato.

Trovate l’ebook a questo link ed a breve saranno disponibili anche le versioni cartacee, per chi avrà la curiosità di volerlo tenere fra le mani https://amzn.to/3AzMKtf . Non è ancora concretamente disponibile, ma lo si può prenotare a questo link, mentre il formato cartaceo arriverà a fra un paio di giorni.

Attualmente per me pubblicare non è un hobby, perché come forse qualcuno di voi saprà, non lavoro dall’ottobre 2021 e l’unica attività che mi dovrebbe fornire un reddito, seppur minimo (mi rendo conto dei limiti e delle difficoltà), attualmente è proprio questa. Sto lavorando al secondo volume, confidando che il primo possa essere apprezzato e vada bene.

In tal senso mi aiuterebbero moltissimo le recensioni (buone o cattive, non importa), perché darebbero visibilità al libro e mi permetterebbero di andare avanti con le nuove pubblicazioni e con l’auto formazione, ma sono ovviamente gradite soprattutto le critiche ed i consigli, perché ho bisogno di imparare e di migliorare, se ne avrete la pazienza. Per me questo è un mondo nuovo, un lavoro nuovo e io so che fra di voi c’è gente che ha competenze eccelse ed esperienza di lunga data in tal senso.

Ho cercato di fare un prodotto di qualità e penso di averlo curato con tutto l’impegno che potevo metterci; è però il mio primo lavoro e non pretendo che sia perfetto. Migliorerò, confido; io ce la sto mettendo tutta. In fin dei conti penso di aver fatto qualcosa di buono, ma lascio a chi vorrà vedere di che si tratta, l’ardua sentenza. Il giudizio non spetta a me.

Non ho potuto pubblicare le illustrazioni come avevo anticipato per questioni economiche e questo mi spiace, perché ci avevo lavorato tanto; confido di poterle pubblicare con i lavori futuri, se questo primo libro va bene. E spero vivamente che vada bene, perché son tempi duri questi, ma non mi spavento e non mi preoccupo, perché son due attività dannose che non servono a nulla. 🙂

Mi rendo conto che puntare su un settore che nel nostro paese non va bene, perché nessuno più legge, è rischioso e forse anche un bel po’ folle, ma io devo fare un po’ quello che sento e seguire quel che mi detta il cuore. Vada come vada, per me è stato un vero piacere scrivere questo volume ed è un gran piacere anche scrivere il volume che sto preparando adesso. Comunque sia, il piacere e la soddisfazione che ho provato a scriverlo, non me le toglierà nessuno.

Ho passato davvero del bel tempo su questo lavoro, nonostante il periodo non proprio facile, e sono comunque grata già da ora per come sono andati questi mesi di ricerca e auto formazione per fare qualcosa di nuovo e possibilmente utile per me stessa e per il prossimo. Sono felice di potervelo proporre. A tutti coloro che avranno la curiosità di vedere “che cosa ho combinato”, auguro una buona lettura.