A volte, in primavera, i giorni sono così lunghi e belli e colmi di luce forte e leggera, e di attimi incredibilmente pieni che mi stupisco di quanta energia sappiamo spendere perché tutto questo vivere di bellezza non ci soverchi all’improvviso, togliendoci il fiato, la capacità di vedere, di sentire. Vado a dormire pensando alla meraviglia dell’alba che mi attende, forse.
“A tutti pare che a nessuno possa capitare un peggio peggiore del proprio” è bellissima. E’ proprio vero.
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Siamo tutti molto sensibili alle personali traversie. Un po’ meno a quelle altrui. Credo sia un limite umano.
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Il “forse” finale lascia aperte molte congetture ed interpretazioni…
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